Nel maggio scorso, il Messaggero pubblicava un’intervista rilasciata da Brunello Cucinelli, un imprenditore che stimo e che reputo molto preparato.

Cucinelli riprendeva e faceva suo uno degli insegnamenti socratici, ragionando sul garbo assunto come virtuosismo per un confronto sano e produttivo: “Se qualcuno tenta di convincermi con garbo, io ascolto, se mi offende, non ascolto”

(http://www.ilmessaggero.it/umbria/brunello_cucinelli_papa_francesco_giovani_successo_garbo_perugia_intervista-2446187.html)

Al leggerle, queste parole mi sono risuonate dentro. Mi hanno dato l’opportunità di riflettere e di formulare alcune riflessioni.

Praticare gentilezza e praticare garbo a mio avviso creano fiducia.

Creano un ambiente in cui si accoglie.

Creano un ambiente dove si possono fecondare idee affinché germoglino progetti nuovi.

Creano un ambiente in cui ci si offre l’opportunità di ‘sbagliare’ nel senso di sperimentare e di ottenere comunque risultati.

Creano un ambiente in cui poter star comodi.

Creano un ambiente in cui la musica diventa la colonna sonora delle relazioni interne.

Due concetti affinché si propaghi all’interno dell’azienda:

  1. Sii il primo ad essere gentile
  2. Sii l’esempio

Come: 

  1. Chiedi scusa se serve
  2. Fai un passo indietro se una situazione lo richiede
  3. Utilizza un tono di voce accogliente
  4. Usa chiarezza e trasparenza
  5. Sii aperto all’altro e alle sue idee
  6. Fai “il finto tonto” come faceva Socrate quando poneva le sue domande agli allievi
  7. Impegna il tempo a spiegare un concetto benché ritieni facile da capire
  8. Guarda dritto negli occhi

Chi riceve gentilezza e garbo si sentirà spiazzato, perché è come se gli accarezzaste l’anima.